Made in carcere: cibo buono e solidale
EthiCatering rivoluziona i «banchetti» di eventi e matrimoni. Dal salato al dolce, dal vino al caffè ecco i
Nei «banchetti» non manca poi qualche «chicca» come i gustosissimi germogli di piante commestibili a elevato valore nutritivo, proposti da «Semi Liberi», della cooperativa sociale agricola O.R.T.O., che svolge buona parte delle sue attività nella Casa circondariale di Viterbo.Il progetto EthiCatering è stato presentato alla stampa giovedì 10 marzo nel pub «Vale la Pena» di via Eurialo a Roma, un locale dove si possono gustare e acquistare tutti i prodotti di «Economia Carceraria» in alternativa alla vendita online.
Nella serata ricca di assaggi di cibi artigianali e di cocktail fantasiosi preparati da Rodrigo, che dietro il bancone sta conoscendo la sua seconda occasione, è stato sottolineato come queste iniziative siano ancora troppo poco conosciute e quasi relegate a un ruolo di «nicchia». Importante sapere invece che si sta parlando di generi alimentari e non, di qualità perché fatti in maniera artigianale da detenuti formati alla professione.
Da rimarcare poi è il valore sociale di questa catena produttiva che offre possibilità di reinserimento nella società a detenuti prossimi al termine della loro pena. I dati statistici dicono che un recluso formato e poi introdotto nel mondo lavorativo, difficilmente ricadrà nei vecchi errori. La cosidetta «recidiva» è abbattuta dal reinserimento che contribuisce ad avere così una società più sicura per tutti.
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Fonte:
www.iltempo.it